Qui
di Michael Frayn
Con Anna Cianca, Alessia Sorbello e Andrea Trovato
Regia di Andrea Trovato
Correva l’anno 2012 quando all’VIII edizione del Festival dell’Incanto l’Associazione Carmentalia decise di continuare il confronto con quell’autore geniale che è Michael Frayn, portando avanti un progetto semplice ma al contempo piuttosto impegnativo dal punto di vista drammaturgico e della messa in scena. Tre attori in scena: la straordinaria Anna Cianca nel ruolo della petulante Pat, Alessia Sorbello nel ruolo di Cath ed Andrea Trovato nel ruolo di Phil e alla regia.
Misurarsi con un testo del genere può sembrare, a primo acchito, la cosa più semplice del mondo ma, metterlo in scena non è stato un gioco da ragazzi! Ci ha dato piuttosto la possibilità di “crescere” sia nella recita
zione che nella messa in scena, progettazione ed organizzazione di tutto il lavoro.
E di frutti se ne sono raccolti!
Il debutto al Festival dell’Incanto ha riscosso grande entusiasmo da parte del pubblico e la prestigiosa manifestazione del “Fontanone Estate” ci ha inserito nel suo cartellone dell’estate romana nel 2013 dove abbiamo registrato il “tutto esaurito”! In seguito a questo ulteriore successo e armati di grandissima felicità ed entusiasmo abbiamo investito maggiormente sull’allestimento pensandolo per un Teatro al chiuso visto che, finora, avevamo fatto lo spettacolo soltanto all’aperto dovendolo così adattare a tutte le naturali necessità e conseguenze che la cosa comporta!
Abbiamo quindi curato maggiormente le scenografie avvalen
doci della collaborazione della bravissima scenografa Katia Titolo.
Lo stesso anno, “QUI” ha avuto il piacere e l’onore di aprire la stagione teatrale 2013/2014 al Teatro Arcobaleno stando in scena dal 2 al 13 Ottobre.
Nel Marzo del 2014 abbiamo avuto il grande piacere di far parte della rassegna che ha inaugurato la riapertura del teatro di Ceccano (FR). La nostra crescita pur avendo ottenuto ottimi risultati e riconoscimenti da parte di pubblico, addetti a
i lavori, prestigiose rassegne, non ha però la presunzione di essere arrivata al traguardo ma, piuttosto, si prefige di continuare a cercare condizioni che permettano di evolversi sempre più sia artisticamente che per tutto il duro lavoro del “dietro le quinte”.
Non dimentichiamo così di ringraziare tutte le Istituzioni ma soprattutto le persone e i professionisti che abbiamo incontrato lungo il nostro percorso: tutto il pubblico che è venuto a vederci, Anna Cianca per la fiducia, la professionalità e, soprattutto, l’esempio che ci ha dato in questo viaggio, la Sig.ra Antonia Brancati, l’Ass.Cult. Art&Vita e il Festival dell’Incanto, la Direzione Artistica e tutta l’Organizzazione del FontanonEstate, Monica Belardinelli, l’Ass. Cult. Bon Voyage, Fabrizio Vona, Francesco Di Trio, il Teatro Arcobaleno ed il suo Direttore Artistico Vincenzo Zingaro, Andrea Sorbera, Giovanna Venzi, Katia Titolo, Simone Zapelloni, Mario Cavacchioli, il nostro angelo custode Alessandro Cimarelli, Francesco Bàrbera, Vita Ragaglia, Giovanni La Porta, Bruno Murialdo, Laura Isaia, GiaDa Fotofactory, Arianna De Giorgi, Jason Goodman, Giuseppe Distefano ed Isabella Polimanti per le belle parole che hanno scritto su di noi!
.SINOSSI
Protagonista una giovane coppia che, dopo mille incer
tezze, decide finalmente di affittare un appartamento per andarci a vivere insieme. L’appartamento in questione è un piccolo monolocale di proprietà di un’anziana sign
ora rimasta ormai sola, tanto simpatica quanto invadente.
Dal genio comico di Michael Frayn, celebre per il più noto “Rumori fuori scena“, un insieme deliziosamente commovente di situazioni che esplorano la complessità dell’amore e della vita di coppia nel mondo moderno enfatizzando l’umorismo che può scaturire dal “semplice” stare insieme! Lo spettacolo, avvalendosi della dinamicità, del ritmo e dello humour tipici della drammaturgia contemporanea di Frayn, offre al pubblico la possibilità di riflettere sulle dinamiche di coppia attraverso il sorriso.
NOTE DI REGIA
Buio. Luce. Lo spettacolo inizia da uno spazio fisico che ha già visibilmente un suo proprio vissuto ma che si appresta ad essere nuovamente casa, ovvero contenitore di gi
orni trascorsi insieme. E’ qualcosa di simile a un grembo che ciclicamente si prepara ad accogliere vita finché non è la Vita stessa che, a un dato momento, decide di nascere proprio lì. In questi casi, specialmente quando ci si trova di fronte al mistero della nascita, non si riesce mai a stabilire quale sia il confine tra Destino e Casualità, tra Fortuna e Scelta. Non mi riferisco alla sola nascita di persone, ma alla Vita in genere, alla nascita di certe situazioni, di incontri e a
quell’altro grande mistero che spesso chiamiamo Amore e che non sapremo mai, fino in fondo, cos’è. A volte potrebbe essere una semplice porta da aprire insieme per immetterci in uno spazio che diventerà subito casa. Altre volte potrebbe essere una porta da chiudere insieme per portarci via da “troppa” casa. Non lo sapremo mai. E, forse, è proprio questo il bello! Siamo tutti alla ricerca del nostro spazio vitale, ne abbiamo bisogno per poterci identificare in esso, per trovare noi stessi. E quando è una coppia a cercare se stessa e il suo spazio vitale, la situazione diventa un po’ più complessa: le identità si moltiplicano e le esigenze che in un primo momento si pensa di non avere o alle quali si crede di riuscire a soprassedere diventano via via sempre più grandi: crescono insieme alla coppia. Nel Tempo, col Tempo. In quel continuo scorrere di istanti da rapire in un modo o in un altro ma che ci sfuggono sempre tra le dita. Le mura dell’appartamento in cui viviamo si fanno confine fisico di una identità di coppia. Così gli ambienti diventano territori, i territori persone. Finché tutto questo spazio che ci circonda e ci definisce non comincia a starci stretto. Nel Tempo, col Tempo. Allora nasce l’esigenza di sconfinare da quelle mura quotidiane, di trovare uno spazio più grande che possa regalarci rispettivamente più aria. Ed ecco che sta per arrivare il Futuro. E’ lì, dietro la porta. Oltre i confini del “qui” che non può essere altro che “adesso”.
E’ sul filo di questo tipo di situazioni e riflessioni filosofiche che scorre lo Humour di Michael Frayn, non senza le sue tipiche note di cinismo. Un umorismo nobile dalle radici ben profonde che arrivano fino all’intimo dell’animo umano. Un umorismo che val la pena “soffrire” sviscerandone i meccanismi, esorcizzandone i misteri e che mi ha sempre stimolato principalmente come spettatore e, conseguentemente, come attore e come regista. In prova non sono certo mancati i momenti difficili e complessi: i dialoghi sono un susseguirsi di frasi asciutte, ridotte all’osso e spesso ripetitive che, se da un lato offrono l’opportunità di sorridere, dall’altro affondano in una sintesi totale dei grandi misteri della vita e lo fanno davvero in due battute! Inoltre il testo affronta tematiche e dinamiche assai complesse perché apparentemente semplici. Ma tutto questo ha stimolato molto me e le due straordinarie Attrici e compagne di viaggio insieme alle quali siamo riusciti a riportare tutto al sano piacere attoriale, fatto sostanzialmente di puro divertimento.
Qui! E’ il luogo del Presente, dell’istante carpito, delle scelte di vita e del quotidiano ma diventa anche il luogo dell’imprevedibile, delle paure, delle liti e dei sorrisi, un’inesauribile fonte di ricordi di vita vissuta, un libro scritto e mai completato, l’esigenza di un altrove, un eterno divenire… in una parola: un passaggio. Forse non soltanto un luogo. Come la Vita. Come il Teatro.
Andrea Trovato
DALLA RASSEGNA STAMPA
“…C’è voluta la passione del giovane regista a attore Andrea Trovato per il drammaturgo inglese, per farci scoprire e amare questo testo quasi sconosciuto, dal titolo lapidario Qui. Un merito a cui si aggiunge anche l’aver operato una traduzione della seconda parte finora trascurata.”… “il gioco teatrale, a tratti esilarante – con alcuni passaggi finali che ricordano certe sospensioni del teatro di Harold Pinter -, funziona perfettamente grazie agli interpreti – lo stesso Trovato, Alessia Sorbello, e Anna Cianca -, bravissimi nei battibecchi e nei silenzi, nei dialoghi serrati, nel ritmo delle entrate e delle uscite – dalla porta centrale, dalle due pareti, e da uno sgabuzzino -, nei tempi di posizionamento degli oggetti, e, soprattutto, nella credibilità dei personaggi ai quali conferiscono freschezza e brio. E una verità. Come verso il finale quando, a dispetto di tutti i litigi, lui dichiara a lei “che è la creatura più bella che abbia mai camminato su questa terra”, e che il giorno in cui l’ha incontrata è stato il giorno più fortunato della sua vita. È la meraviglia dell’amore umano nella vita quotidiana, come potrebbe essere.”
Giuseppe Di Stefano, Città nuova 12/10/2013
“…Dialoghi a ritmo serrato, divertenti, surreali nella loro logicità disarmante (ricordano persino, a tratti, i dialoghi ripetitivi e senza un senso apparente del teatro dell’assurdo), arricchiscono di dettagli consequenziali l’eloquio incalzante dei due protagonisti e ne impreziosiscono linguaggio e ragionamento…” “…La regia di Andrea Trovato è pura ed essenziale. Perfettamente calibrata al testo, lascia scorrere in evidenza – evitando inutili orpelli scenografici – il vero significato drammaturgico che trova nei dialoghi serrati la cifra stilistica del testo, e asseconda vivamente il talento, davvero notevole, dei tre attori in scena.”… “Gli oggetti di scena acquisiscono, con una regia così puntuale ed essenziale, evidente valenza scenica e drammaturgica. Il battito di mani che, all’occorrenza, fa apparire o scomparire abiti ed accessori sta probabilmente ad indicare un divario, la difficoltà ad ottenere dall’altro ciò di cui necessitiamo e che non può così facilmente appalesarsi. La ricerca di un equilibrio a due passa anche attraverso l’accettazione dei limiti che l’identità coppia – la signora interpretata con maestria da Anna Cianca ce lo fa ben comprendere – porta inevitabilmente con sé. Lo spettacolo cattura l’attenzione del pubblico dall’inizio alla fine grazie al perfetto calibro interpretativo di Andrea Trovato (Lui), Alessia Sorbello (Lei), e Anna Cianca (la Signora), e ad uno stile registico che asseconda fedelmente il testo lasciando prevalere il senso ironico e pungente dei personaggi e delle interazioni di attrazione e opposizione che vengono a crearsi tra loro.
“Qui” è uno spettacolo che riguarda tutti, che diverte e che fa riflettere.”
Isabella Polimanti, Saltinaria.it 9/10/2013